@ L'analfabeta


Se avessi saputo leggere, 

di certo lo avrei fatto nei tuoi occhi, 

facendo del tuo sguardo un libro aperto 

per decifrarne a volte lo sconcerto,

 

anche a una luce fioca di candela 

i tuoi lunghi silenzi avrei tradotto 

come amanuense su di un manoscritto,   

 

e con una tenacia da enigmista 

interpretato le parole scarne, 

fino a capire quale senso trarne.

 

Se avessi saputo scrivere

 

di certo lo avrei fatto nel tuo cuore, 

cercando la più morbida matita, 

o tracciando solo il segno con le dita

 

scegliendo le parole ad una ad una,

per poi disporle in modo minuzioso 

come su un documento assai prezioso,

 

e in calce, per siglarne la memoria, 

non una croce anonima e un addio, 

ma ti ci avrei lasciato il Nome mio.

 

Roccomal