L'infelicità
non è un drappello antico
che vaga, e corre su cavalli bianchi
per le mie pianure
a sfidarmi in combattimento
nel luccichìo di ferri al sole,
avanza più lentamente invece,
tra terra e fango
mimetizzata nei miei sensi oscuri,
questo continuo scavare di trincee subitamente ricoperte
mi causa dentro
un dolore ignoto e lento
senza sapere quando né dove
ma solo come;
sul filo spinato di barriere già divelte,
brandelli d'anima
a testimonianza di battaglie
ormai dimenticate.
Roccomal